Ri(e)voluzione
Che cos’è che cambia il mondo? Le conquiste quotidiane, gli impercettibili mutamenti del nostro stare dentro le cose? Oppure, di contro, la rottura degli schemi? L’affronto al potere, l’agguato all’ovvio?
Chi lo cambia, il mondo? Chi conquista l’inutile, chi anela l’ozio, i perditempo? Oppure i professionisti dell’abnegazione, i responsabili, i soldati al fronte?
E se il cambiamento avvenisse proprio lungo la faglia di questa apparente dicotomia? Se fossero il falegname e l’incendiario a mutare il corso degli eventi, fianco a fianco?
Ancora. Basta il gesto del singolo o serve, sempre e comunque, una comunità? La scoperta del secolo o l’intuizione del momento?
E infine: quanto è condivisa la voglia di cambiamento? E cosa siamo disposti a fare, pur di ottenerlo?
Evoluzione o rivoluzione. Evoluzione e rivoluzione. Forse, la risposta, è nella scelta della congiunzione.